Quello che stavo tentando di chiarire e che nel frattempo mi aiuta a chiarirmi è che sì, siamo d'accordo sul ritenere pienamente legittima la posizione egemonica della Germania a livello economico, ma è inevitabile che i contrasti sorgano proprio là dove questa egemonia si estende anche a quello politico. Tutto normale se non vi fosse stato un apparato istituzionale europeo che ci chiama per giunta ad eleggere un parlamento, ma questo apparato c'è e i problemi nascono da questa ambiguità di essere chiamati al voto pur sapendo già chi sarà a capo del governo. Quindi da un lato l'esercizio della democrazia che presume la facoltà di esprimere la volontà popolare, dall'altro un'egemonia che si legittima da sé, secondo una legge sua propria che è quella del mercato. E' questa una contraddizione che necessariamente porta all'esplosione del populismo, è come gettare carne cruda ai leoni. La soluzione del dilemma mi porta a ribadire come la democrazia si stia a poco a poco svuotando delle sue prerogative, la quale cede naturalmente alla competenza dei consigli di amministrazione la sua oramai obsoleta funzione di espressione della volontà popolare (e in fondo che può saperne il popolo di come si governa un continente?).
Vero: che può saperne?
RispondiEliminaResta il fatto che mi riesce difficile identificare in Angela Merkel l'intero popolo tedesco e in Renzi qualcosa più di un popolano inspiegabilmente accreditato nei consigli d'amminitrazione in cui l'Amministratore Unico è la signora Merkel.
Senza voler accennare a certi cow boys del Texas che faticano a distinguersi dai compaesani quando siedono attorno a un tavolo piazzandoci sopra i piedi stivali e tutto.
Alla fine, sono gli amministratori qualcosa di diverso dal generico popolo che non rappresentano se non per il volume delle cifre di cui dispongono per giocare a ruba mazzo?
Ma infatti non avevo in mente Renzi e Merkel. Gli amministratori sono qualcosa di più del generico popolo, sono i professionisti, i copetenti, gli specialisti.
Elimina