Divagazioni strutturaliste. Spesso mi dico: "fossi nato in un'altra epoca, in un altro passato, in un altro futuro!", come se nascere fosse una lotteria e noi i bussolotti estratti da una mano invisibile che arbitrariamente ci consegna alla vita... ma subito dopo mi accorgo che non è possibile, che non sarei io, perché è il nostro essere situati, incastonati in un destino, intessuti in una tela, che fa di noi quello che siamo. L'haecceitas emergerebbe come una proprietà dalle relazioni, come lo spazio e il tempo dalla rete di spin. Non un sasso caduto dal cielo, non un fulmin scagliato da Dio, ma l'effetto dello gnommero in cui fatalmente siamo avviluppati (eureka!).
I miei ricordi filosofia sono assai appannati, e quindi chiedo anticipatamente venia in caso di castronerie, ma il concetto dell'uomo "gettato" in un certo istante e in un certo luogo del mondo non era anche di Heidegger?
RispondiEliminaCV
Sì
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