Posto paradossalmente che il terrore della morte è sia la causa della perdita del senso della vita sia l'unico argomento per continuare a vivere, ora possiamo passare ad analizzare, con occhio smagato, le ultime vicende del declino di B., giunto, a quanto pare, al suo tipping point.
B. è la quintessenza della vanità, vive per essere ricordato, magari come padre nobile della patria, e perseguitato, per giunta, dalla giustizia di un regime ingiusto e totalitario, come Silvio Pellico (non sarà un caso che abbiano a ritrovarsi lo stesso nome di battesimo).
Non è forse B. il paradigma stesso della vanità vuota, del conatus che lo spinge a vivere e a darsi un senso che a lui pare così magnifico, così cogente rispetto a quello altrui, e a noi pare invece così miseramente vano?
Nell'illusione di essere dei magnifici interpreti dello spirito del tempo si specchia la vanagloria di molti grandi statisti, fortunate le ragazze madri che se lo ritroveranno davanti al consultorio, la vecchina che se lo vedrà recapitare a casa assieme alla spesa, gli studenti con difficoltà di apprendimento che avranno modo di apprezzarlo come insegnante di sostegno, B. ha ora l'occasione più unica che rara di aspirare alla santità, non se la lasci scappare.
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