In effetti più ci penso e più mi accorgo di questa sorta di strisciante razzismo culturale di cui è affetto l'occidente, di solito non ce ne curiamo perché lo viviamo da dentro, perché pensiamo che il nostro stile di vita coincida con il diritto della ragione, casomai è dopo che scendiamo dal pero, quando qualcuno che preme alle nostre frontiere ce lo fa notare e noi non lo capiamo o facciamo finta di non capire. Via, in fondo tutti noi pensiamo che l'atteggiamento occidentale sia il top in fatto di progresso, che l'ebola lo si sconfigge con la medicina e non certo con la stregoneria, però appunto non può sottrarsi, l'occidente, alla sua buona dose di ipocrisia quando si mette a cianciare di multiculturalismo. Volenti o nolenti, in tutto il mondo a farsi avanti come unico modello culturale è quello occidentale, che spiana tutte le differenze e riempie tutte le fessure, tollerando giusto quel poco di folklore autoctono funzionale all'industria del turismo, tenendo presente che pure le alternative no-global ricadono all'interno del modo di pensare occidentale.
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