Mi rimane solo un dubbio clinico, se a parlare di Renzi 1 e Renzi 2 fosse il Renzi 1 o il Renzi 2. Presumo l'1. E questa idea che il centro moderato, vero arbiter elegantiarum di tutte le fortune politiche, prediliga l'uomo dalle maniere spicce e dal piglio autoritario, la dice lunga. Mi ci gioco la macchina che il primo conducator ad essere eletto con l'Italicum sarà Salvini o un cinquestelle, alla faccia di tutti i piani golpisti di Renzi. Davvero troppo insostenibile la leggerezza del suo essere, ci vuole la pancia, ci vuole la bava alla bocca per far attecchire la narrazione, altro che storytelling, ci vuole sangue e merda, ci vogliono le bestie feroci. Detto questo, la democrazia è ormai inifluente ai fini delle sorti di una nazione, tanto vale il modello cinese, che almeno alza il PIL. Tanto non è un problema di partecipazione quanto di qualità dell'elettorato, di tipologia antropologica. La qualità dell'elettorato determina la qualità della proposta politica. Puoi avere un'affluenza del 110% ma se 40 milioni di elettori sono costretti a specchiare la propria mediocrità in quella dei partiti e dei movimenti che volenti o nolenti si trovano costretti a votare, allora tanto vale. E' un corto circuito, un criceto che corre nella ruota, che tanto si danna ma che non avanza mai di un millimetro, è questa l'Italia (ricordare bene: «la qualità dell'elettorato determina la qualità della proposta politica»; scriverlo cento volte sul quaderno).
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