L'Ucraina è pretesto e campo di battaglia di potenze superiori, come un tempo usavano gli eserciti, che si sceglievano un terreno coltivato a grano e per due o tre giorni lo pestavano in lungo e in largo, con buona pace dei coltivatori diretti a cui, se andava bene, restavano almeno i bottoni dei generali. I signorini di città, col binocolo di internet, seguono divertiti le manovre a debita distanza, solo che il gran guignol va avanti da più di un anno e non si intravede ancora la fine. Forse solo un deus ex machina, un meteorite, il dito puntato di Dio che squarcia la volta del cielo, ma conoscendo la ritrosia del soprannaturale a manifestarsi, toccherà come sempre rimettersi alla misericordia degli uomini, cosa sulla quale non si può ormai nutrire la benché minima fiducia.
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