"C'è qualcosa che affascina nella Scienza. Uno ricava un tale carico di congetture all'ingrosso da un così trascurabile investimento di fatti."
(Mark Twain)
La scienza è la mossa della disperazione del mortale che trovandosi di fronte alla sua morte, evocata con una perentorietà che non permette repliche, si affida a un metodo che gli promette di aumentare la sua capacità di controllare e prevedere i fatti naturali. Si illude, l'uomo, attraverso le magnifiche sorti e progressive, di raggiungere una conoscenza in grado di piegare a suo vantaggio le leggi della natura, e così carica la scienza di un significato salvifico che eccede le sue prerogative. Ha valore statistico probabilistico il dato scientifico che viene desunto dall'osservazione degli eventi che si ripetono, eppure su questo trascurabile investimento di fatti gli uomini sono in grado di ricavare un'enorme carico di congetture, spesso smerciate all'ingrosso, etichettate come verità incontrovertibili. Grossi guai discendono dalla cattiva abitudine di manipolare queste circostanziali evidenze scientifiche per scopi addirittura politici, indirizzando la scienza dove più conviene, credendosene i padroni. "Caggiono i regni intanto, passan genti e linguaggi: ella nol vede: e l’uom d’eternitá s’arroga il vanto."
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