Partiti per far crollare l'economia russa, per ora ci siamo assicurati di far fallire due banche della Silicon Valley, e siamo appena all'inizio. Io dico: prima di avere la presunzione di far crollare l'economia di interi paesi per alzata di mano, almeno assicurarsi di essere al riparto dalle brutte sorprese. E invece no, mentre ci stavamo ingegnando per portare l'economia russa al collasso, la nostra inflazione galoppava, la Fed interveniva per aumentare i tassi, le obbligazioni nei portafogli bancari si svalutavano, ed ecco fatta la frittata: "Crisi banche USA: siamo davanti a una nuova Lehman Brothers?". Non era forse risaputo dagli ingegneri della Fed che alzando i tassi per combattere l'inflazione avrebbero svalutato i titoli obbligazionari "in pancia" agli istituti di credito? Se la finanza fosse una branca dell'ingegneria civile non rimarrebbero in piedi nemmeno i ponti. Ma è inutile, le questioni dell'alta finanza sono appannaggio di gente avvedutissima per cui tutto rientra nelle normali dinamiche dell'animal spirit, e quando accade qualcosa è sempre un fulmine a ciel sereno. Fingere, fingere sempre che tutto vada magnificamente bene fino a un secondo prima del disastro, questo per non alimentare l'ottusa emotività dei mercati che altrimenti li porterebbe a quel disastro che li costringe a fingere. È un serpente che si morde la coda, un meccanismo che genera in sé la propria rovina, ma non si illudano i marxisti, il capitalismo è una macchina che fonde periodicamente il suo motore per ripartire più gagliarda, una gabbia di matti fatta per matti che rincorrono la carota mentre vengono presi a randellate.
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