Dopo Schopenhauer mi sono messo a leggere l'Etica di Spinoza, bella. Di Spinoza apprezzo il risvolto stoico, quella meditazione sulle passioni e sull'animo umano, quella certa negazione della libertà ("gli uomini s'ingannano nel credersi liberi"), quella sua geometrica "coscienza della necessità". Allo stesso tempo spero invece che questa storia dei quaderni neri possa nuocere gravemente ad Heidegger e agli heideggeriani, con tutti i loro neologismi e i loro trattini tra sillaba e sillaba che dovrebbero restituirci il senso di certe profondissime e abissali verità, che possa accompagnarli verso il meritato e inesorabile declino (si spera definitivo ma in ultima analisi basterebbe anche solo temporaneo, meglio di niente).
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