Questa idea del papa buono e progressista (e pacifista, e comunista, ecc.) è una favoletta che può incantare giusto Bertinotti e Scalfari. Il massacro di quei poveretti in Kenya, colpevoli solo di avere scelto la tradizione sbagliata, non è meno grave dei fatti di Parigi e fa bene il papa ad alzare la voce, qui in difesa non solo dell'umanità in generale, ma dei suoi propri fedeli in particolare. E dunque perché oggi non siamo tutti kenioti? Perché il Kenya è lontano, perché è in Africa (e in Africa, si sa, ne succedono di ogni), perché occorre non fare alcun cenno a una possibile guerra di religione (ma tanto quelli non fanno distinzione fra cristiani e nichilisti). A questo papa prudono invece le mani, questo papa viene dalla fine del mondo, viene dai peggiori bar di Caracas, altro che Stan Laurel, questo papa è Fernandel (Don Camillo sarebbe stato un eccellente papa).
Credo che le mani prudano un po' a tutti, non si può rimanere indifferenti.
RispondiEliminae intanto gli unici a menarle, le mani, sono i compagni del pkk
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