martedì 28 aprile 2015

Appendice alla pietra tombale

Il fatto è che Renzi non mi ispira, che ci posso fare? E' un problema mio, lo so, ora come ora nemmeno il Berlusconi di qualche anno fa mi ispirerebbe più. Elevarli a minacce per la democrazia è fargli un favore (la democrazia è minacciata da ben altre forze). Nell'economia del grande disordine mondiale non sono nulla, tutt'al più delle macchiette, dotate però di quella certa astuzia che qui da noi vale più di una medaglia al valore e che per molti è fonte di inesauribile fastidio (Berlusconi per la verità ormai appannato, per quiescenza, perché gli hanno rubato il personaggio e la cosa nemmeno gli dispiace). L'Italicum, ovvero l'oggetto del contendere. In Germania la Merkel governa da due lustri eppure nessuno mette in dubbio che non sia un paese democratico. Certo, direte voi, in Germania hanno tutto un altro senso dello stato. E allora, da capo, il problema è il carattere nazionale: qui da noi non c'è maggioritario, proporzionale, mattarellum, consultellum o porcellum che tengano, non c'è e non esiste un assetto istituzionale che possa liberarci dai nostri mali. Prendi per esempio questa sindrome della palude: temendo sopra ogni cosa il logorio della sua immagine, si fa prendere dalla frenesia del fare. Non importa se la legge è abborracciata, l'importante è fare qualcosa, dimostrare che eppur si muove, con il premio di maggioranza al 40,81%, siamo pur sempre italiani, no? (se poi ritenete che sia più onorevole confidare nella cosiddetta minoranza, e cioè su quella parte del PD che da vent'anni a questa parte si è dimostrata più paludosa del Mar dei Sargassi, accomodatevi pure: contenti voi, contenti tutti, siamo in democrazia).

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