Alberto Einstein: ”Sinceramente, non capisco che cosa intendano le persone quando parlando della libertà del volere. Provo un sentimento, per esempio, di volere questo o quest’altro; ma che relazione abbia con la libertà non riesco affatto a capirlo. Sento che voglio accendere la pipa e lo faccio; ma come posso collegarlo all’idea di libertà? Che cosa c’è dietro l’atto del volere accendere la pipa? Un altro atto di volontà? Schopenahuer una volta disse… l’uomo può fare ciò che vuole ma non può volere ciò che vuole.” (”Der Mensch kann was er will; er kann aber nicht wollen was er will”).
Non riesco a comandare il mio essere, dice lo scontento, vorrei mettermi l’anima in pace ma non mi rassegno mai completamente.
Qui si commette l’errore di pensare che l’atto di volontà parta da noi, creato sul momento come si crea una statuetta da un pezzo di legno, ma l’impulso del volere parte per conto suo, quando pensiamo “io voglio” il volere ha già bussato alla porta.
Certo, costruiamo ponti che scendono nell’acqua e deviamo il corso dei fiumi, volere è potere (homo faber), ma è un ingannarci, un consolarci nella speranza di essere padroni del nostro destino. Siamo invece agiti da forze che ci comandano, la libertà è un sogno e noi sogniamo di essere liberi.
Nessun commento:
Posta un commento