domenica 17 febbraio 2019

Crisi dello scrittore

Improvvisamente mi si è raffreddato l'entusiasmo per la scrittura, non la sento più. Può essere un momento passeggero oppure l'eternità, mi sento esaurito, uno sorta di depressione post-coito ma che dura per sempre. Per sempre. Cose irrevocabili che mal si addicono alla vita di quaggiù. Quando ero depresso, ricordo, perdevo la sensazione del corpo, non mi sentivo più le mani, ora che sono stranamente malinconico la stessa cosa mi capita coi pensieri, li sento lontani, come se non fossero i miei. Del resto è pure possibile che questi pensieri non siano davvero i miei ed ora, lungi dall'essere assopito, in realtà mi troverei ad essere il risvegliato. Ha tutta l'aria di essere una reazione allo stress della perdita del lavoro, come se l’organismo non si fosse ancora abituato all'inattività e continuasse per inerzia coi suoi ritmi, sindrome del lavoro mancante. In ogni caso non è una tragedia (quella della scrittura, intendo, la questione lavoro è già più seria).

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