Leggevo di sfuggita l'editoriale di presentazione del nuovo direttore di Repubblica, Carlo Verdelli. Mi colpisce un passaggio: "L’Internazionale dell’egoismo, del «me ne frego», ha rotto argini che sembravano incrollabili. E l’Italia è un fronte avanzato di questa ondata globale di “disumanesimo”."
Disumanesimo, che bel termine, penso. Titolo di un libro di Igino Giordani, confondatore del movimento dei focolari di Chiara Lubich, scritto nel 1949: "Siamo usciti dal secondo conflitto mondiale, ma non dallo spirito di distruzione", dice, alludendo a una città di Satana, a una città degli Uomini e una città di Dio, "dove Dio torna al centro della storia e, per questo, l'uomo diviene la ragione e lo scopo di ogni azione civile e la politica è intesa come vocazione e servizio."
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