Dicevano, gli stoici, che la maggior felicità sta nell'adeguarsi al proprio destino, così io dico che la libertà che oggi tutti noi teniamo in gran conto non è che la piacevole sensazione che scaturisce dal percorrere quella porzione di destino che più ci aggrada. E quando abbiamo la fortuna di vivere un destino che ci aggrada, ben volentieri vi poniamo sopra il sigillo della nostra volontà, convincendoci che siamo stati noi, direttamente o indirettamente, ad esserne gli artefici. Così governare il destino è la consolazione dei contemporanei, fintanto che si illudono di riuscirvi.
ma qual è il pensiero n. 1024?
RispondiEliminaQuello precedente, soltanto che è titolato.
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