Sarebbe facile cogliere
nel wannabe english di Renzi la misura stessa della sua statura
politica, l'aspirante riformatore, il cazzaro che si perde in un mare
di chiacchiere, a metà fra la parodia di Sordi e di Totò. Ma qui
occorrerebbe ricordare anche la sorte toccata al finissimo Mario
Monti, il più anglosassone fra i nostri professori,
il quale, a fronte di una smisurata competenza tecnica e una
conoscenza più esatta dell'inglese, cincischiò miseramente varando
qualche pasticciata riforma, peraltro a impatto zero. Venissero le
decisioni, venissero pure le riforme tatcheriane a impattare sul
paese, venisse qualcosa! E invece niente, solo questo spossante titic-titoc a centrocampo e l'attacco a corto di rifornimenti (le verticalizzazioni, cristo, le
verticalizzazioni!). Il Renzi che predica violenza, dio che paura, le
sculacciate alla Boschi con lo scopino della polvere (il massimo
della perversione).
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