Sono livido e mi mordo le mani; «Ah, potessi non essere!» mi dico. Ma non c'è niente da fare: sono. [...] Quando la rabbia di essere mi invade talmente che non so cosa farei, e l'invidia del niente mi serra la gola, ecco, allora sono quasi nel nulla. Con l'introduzione del 'quasi' ho completato il quadro. L'invidia e il 'quasi': ho in mano un pugnale e una spada, posso combattere.
(XXXIII - L'invidia del niente. La Consolazione, Manlio Sgalambro)
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