A forza di ascoltare Buttafuoco alla radio, fra citazioni battiatesche, reminiscenze del carcadé ed elogi del ramadan qualche dubbio sull'effettivo valore del ventennio pure m'è venuto, mi dico, qualcosa di buono ci doveva pur essere nel fascismo se gente per bene come Buttafuoco ancora si attarda in una imperterrita e struggente commemorazione del bel tempo che fu (è proprio vero che fa più l'ambiente dell'argomento, questione di imprinting). Alla base c'è questa idea d'essere stati defraudati del proprio credo da una banda di corrotti dediti alla pratica promiscua della democrazia (badogliani senza spina dorsale), è proprio l'ideale nietzschiano della schiatta superiore privata della sua forza dai deboli ben organizzati. E antimodernista, per giunta, come se tutta la tecnologia, dopo il futurismo, fosse lì per complottare contro la spiritualità ma soprattutto contro la poesia, cortese con le fimmine e compiaciuta di buttanissima Sicilia. Ho scritto già una lettera al governatore della Libia.
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