domenica 29 settembre 2013

Breve digressione sul tempo. E' da un po' di tempo che quando alla mattina scendo per strada diretto alla fermata rifletto sul senso greco del divenire. Mi dico che è una pazzia pensare che quello che mi lascio alle spalle diventa un nulla e quello che mi si para innanzi si crea dal nulla. Va da sé che non prendo psicofarmaci in questo periodo, giusto la pastiglia per la pressione. Se eliminiamo un secondo avremo ancora il presente, se ne elimino due ancora il presente, finché ne eliminerò qualcuno in più è lo chiamerò passato: in quale momento il secondo presente diventa passato? (paradosso del sorite). Bergson ci diventava matto. Altro esempio: gli scienziati teorizzano i viaggi nel tempo, tempo e spazio sono connessi fra loro, il sostrato, aristotelicamente parlando, che ci permetterebbe di muoverci in avanti e all'indietro nel tempo è il continuum spazio-temporale. Questo significa che il passato viene conservato, così come il futuro. Ed è a questo proposito che Stephen Hawking si permette di scrivere nel suo A brief history of time: "Perché ricordiamo il passato ma non il futuro?". Esiste un tempo in cui sempre siamo. Vuoi dunque scomodare gli eterni? E scomodali. Non ti piacciono gli eterni? E chiamali continuum spazio-temporale. (Karl Popper chiamava Einstein "Parmenide", Mara Carfagna chiama Berlusconi "Einstein": «Presidente, pensando a lei mi sono tornate in mente le parole di Albert Einstein. Le grandi menti, le grandi persone hanno sempre ricevuto violenta opposizione da parte delle menti mediocri»).

Breve digressione sulla forma e sull'essenza, vale a dire sulla sostanza. Narra la leggenda che esisteva in Italia un governo detto "delle larghe intese", questo governo era nato per essere conservato, ma ad un certo punto cominciò a perdere i pezzi, e perdili oggi e perdili domani, i pezzi a mano a mano vennero sostituiti tutti finché dei pezzi originari non ne rimase nemmeno uno. Il problema che si pone è: si tratta dunque dello stesso governo o la sua essenza è cambiata nel momento in cui è cambiata la forma? Similmente un essere umano nasce, cresce e durante l'arco della sua esistenza cambia drasticamente forma, difficile riconoscere nei tratti del neonato quegli stessi tratti che assume in vecchiaia: si tratta dunque dello stesso uomo o di una persona diversa? Qual è il momento preciso in cui un aspetto formale diventa sostanziale? (paradosso della nave di Teseo).

2 commenti:

  1. Alla fine è inutile leggersi tomi su tomi di Severino: basta Vonnegut. So it goes.

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    1. O David Bohm (ma, scusami, perché dovresti convincermi a non leggere Severino? L'ho letto anni fa, ormai è fatta)

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