venerdì 10 luglio 2015

Specialità mediterranee

L'argomento è molto semplice: più lasci intendere che sei disposto a trattare, più la controparte si sentirà come legittimata a violare le regole, tanto sa che tutto si può aggiustare (è il caso greco, ma non solo). Questo non piacerà agli amici di sinistra, abituati alla concertazione permanente perché della democrazia hanno un'idea partecipativa più che rappresentativa. Sono dei romanticoni, non vorrebbero escludere nessuno dal processo decisionale (nessuno fra gli appartenenti al club), con il risultato di non arrivare mai a una conclusione. E quando miracolosamente ci arrivano, quel che ne risulta è un ircocervo, qualcosa di confuso e incongruente, che lungi dal regolamentare secondo giustizia finisce per rendere più facile il compito ai furbi e ai manipolatori (e giù di pianti e di lamentazioni, specialità mediterranee): nella chiarezza dimora la giustizia, nella confusione si annidano l'arbitrio e la prevaricazione. A che pro dunque ricordare che all'epoca tutti chiusero un occhio sui dissestati conti della Grecia pur di non privare l'Europa della sua più nobile progenitrice? Se fossero state le persone serie che dicono, animate dai più alti e nobili ideali, avrebbero ammesso con onestà di non essere all'altezza dell'unione monetaria e fine della questione: i greci peccarono di orgoglio, Hybris più che Díkē. (tuttavia, nel giudicare i fatti della storia, occorre ricordare che non esiste un sarebbe potuto accadere, esiste sempre e solo un accaduto, per cui non credete ad Aristotele: la potenza è un nulla, l'atto è il solo e il tutto, il libero arbitrio è metafisica).

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