Che caldo. Mi sono svegliato male e con le gambe molli, con quella depressione che ti prende a volte dopo il sonnellino pomeridiano e non sai più chi sei e dove ti trovi, estraneo al mondo e alla vita. Il filosofo a questo punto si mette a sedere e osserva con calma il tranquillo svolgersi degli avvenimenti: osserva dall'esterno la rappresentazione e gli infiniti fili che lo legano ad essa, la sua vita e tutta quella che ha vissuto fino a lì racchiusa in un palmo, poi, con un ultimo sforzo, squarcia il velo di Maya e giunge finalmente al fondo dell'io, e proprio lì, oltre la cortina della realtà dove tutto riluce di uno sfolgorante bagliore, emerge nitido e numinoso un solo pensiero: non ce la farà l'Inter di Conte a vincere lo scudetto, non gli comprano i giocatori, già tanto che arriviamo terzi.
Nessun commento:
Posta un commento