[altrove mi impegno a portare avanti una piccola produzione satirica di cui quello che segue è un modesto contributo, mi scuseranno gli esimi lettori ma non si può vivere di sola accademia]
Mentre tutto il mondo era rivolto col naso all’insù a guardare il
potente Saturn V spedire i primi uomini sulla Luna, l’avvocato Agnelli guardava il dito e ne approfittava per lanciare la
rivoluzionaria Fiat 128 che presentava soluzioni tecniche davvero
avveniristiche per i suoi tempi, quali, per esempio, le portiere che si
aprivano, le ruote che giravano, i
fanali che si accendevano, insomma, una vera e propria rivoluzione nel
campo della motorizzazione civile. La 128 montava un nuovo 4 cilindri in
linea di 1116 cm³ capace di sviluppare la formidabile potenza di 55 CV,
con albero a camme in testa azionato da cinghia dentata in gomma che
comandava direttamente le punterie senza interposizione di bilancieri
(Fonte: Wikipedia). La velocità massima dichiarata era di ben 140 km/h,
volava.
Da Wikipedia: “La “128” ottenne subito un notevole successo di
vendita in tutta Europa, anche aggiudicandosi il premio di Auto
dell'anno nel 1970. Narra il designer Giorgetto Giugiaro che, recandosi a
Wolfsburg per presentare i bozzetti del disegno della futura Golf, vide
nel reparto progettazione Volkswagen
una “128” completamente smontata; i tecnici tedeschi ritenevano infatti
che la berlina Fiat fosse il miglior esempio di “auto medio piccola”
moderna, alla quale ispirarsi per lo schema tecnico”, insomma, ce la copiavano anche i tedeschi (che all’epoca erano ancora rintronati dalla guerra).
In Russia la Fiat 128 venne commercializzata col nome di Zastava
101, che ancora oggi si possono ammirare su Youtube riprese dalle
dashcam nelle compilation “Meanwhile in Russia”.
Arrivederci alla prossima puntata di Auto da Sogno dedicata alla Prinz NSU.
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