Non è praticando la ragione che si aggiusta il mondo, la ragione del mondo è un'altra cosa e comprende anche tutte quelle follie degli uomini che sulle prime ci sembra debbano appartenere alla scellerata dimensione dell'irragionevolezza. Questa ragione del mondo non implica alcuno sforzo per essere praticata, non occorre ingegno, non si studia sui libri, è semplicemente la ragione in cui da sempre siamo, belli e brutti, avveduti e sprovveduti. Il mondo si aggiusta da solo, non servono scienziati, che siano sociali o ingegneri nucleari. Se la ragione del mondo implicasse un reboot dell'intero universo allora l'universo si riavvierebbe come la cosa più naturale del mondo, senza tutte le discussioni che accompagnano l'agire degli uomini, la teodicea, l'etica, l'opportunità morale, ecc. Ecpirosi e palingenesi, come dicevano gli stoici. Lo chiamavano logos. Che tu lo accetti o meno per il logos non fa alcuna differenza perché include nell'equazione anche la tua contrarietà. Alla fine tutto torna, sempre.
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