La vicenda del santone indiano conservato dai suoi fedeli dentro un frigorifero in attesa che si risvegli dal suo profondo stato di meditazione mi ricorda La verità sul caso di Mr. Valdemar, in cui un E. A. Poe particolarmente catturato dal mesmerismo racconta la storia di un malato di tubercolosi che viene ipnotizzato con il suo consenso sul punto di morte in modo da bloccarne la dipartita dell'anima. Il povero Sig. Valdemar rimane così per sei mesi in stato di trance, il suo corpo immobile oramai cadavere, comunicando attraverso impercettibili vibrazioni della lingua da impenetrabili distanze siderali, finché un giorno supplica ed implora i suoi aguzzini, peraltro animati da disinteressato spirito scientifico, di lasciarlo finalmente andare e così il suo corpo si riduce in polvere davanti agli occhi sbalorditi degli astanti. Potrebbe essere il caso dell'Italia, qualcuno un giorno schioccherà le dita e puff, addio grande bellezza.
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