In passato ho bussato a destini sbagliati nella speranza che fossero i miei e adesso che ho imparato a stare nel mio un'insperata serenità pervade a tratti tutta la mia postura, la riorganizzazione della kuṇḍalinī. Ci si incontra e ci si piace e poi ci si dispiace, con la velocità del cambio d'abito nei camerini, piccoli piaceri che una volta consumati non lasciano più nulla, piccoli rifiuti che un tempo gettavano nello sconforto: che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Un po' di compagnia tanto per non restare soli e di un sorriso che tanto ci ammaliava ora non resta che un grazioso movimento dei muscoli, niente di più (si può andare a letto contenti).
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