Più domini il sensorium e più passi per un uomo di mondo, uno capace, svelto nelle questioni pratiche che tanto infastidiscono noi disadatti ai sensi. Tanto noi ne siamo in balia quanto loro ci sguazzano dentro come fosse il loro elemento naturale, e di fatti lo è, sgombra la mente e i nervi da tutte le questioni che ostruiscono il passaggio diretto dall'idea all'azione. Beati loro. Chiedersi kantianamente cosa vi sia al di fuori, com'è che ottuse particelle e guizzi di scariche elettromagnetiche vadano a formare questa realtà così coerente nei fatti o per l'abitudine a ritenerla tale (questa è per cui la prendiamo a modello come la più naturale), o non è tutta la fisica attuale che un'imago mentis fra le tante possibili e domani qualcos'altro? Domande oziose che sono d'impaccio al fissaggio delle mensole ma oserei dire non al progresso dell'umanità. (più ti fidi del paradigma e lo dai per scontato più ti arrovelli a cercare la supersimmetria, se i conti non tornano prova a cambiare la contabilità).
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