È impossibile governare senza mentire. Il successore di uno che governa mentendo non può far altro che, dopo aver denunciato (mentendo) quelle menzogne, seguitare a sgranarle variandole (di pochissimo) nel tono e nella forma. Bisognerebbe essere governati da afoni. La verità è un miracolo individuale e per niente una necessità pubblica. ("Insetti senza frontiere", Guido Ceronetti)
Per cui mi paiono un po' ingenui oppure troppo presi dal loro slancio idealistico certi custodi del buono e del giusto che pretendono di trovare e imporre come modello di buona politica l'uomo onesto, quando anche il più onesto fra gli uomini mente il più delle volte a se stesso magari non sapendo nemmeno di mentire. Passi pure la buona fede, ma a conti fatti, un disastro rimane pur sempre un disastro, che sia in buona o in cattiva fede. Penso che dovremmo tollerare un certo grado di umana debolezza nel tipo d'uomo che pensiamo di porre alla guida del paese, tutto sta a rendersi simpatica la debolezza e conforme alla propria sensibilità. Se è finito il tempo delle ideologie per cui anche il più onesto fra i comunisti non può sottrarsi al giudizio storico benché accostato alla Madonna, a maggior ragione le figure che ci paiono oggi più fallate perché ancora viventi non dovrebbero essere prese necessariamente a modello solamente per il grado d'onesta percepita, ma anche, dico io, per la loro capacità di servirsi dei tempi in cui vivono come il marangone del fusto dell'albero per costruire lo scafo, una morale dell'utilità messa al servizio del bene comune, se mai fosse possibile o non sia anche il bene una pia illusione.
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