Se parlo di Nietzsche è perché sto facendo un sunto shot-for-shot, ovvero paragrafo per paragrafo, di Genealogia della morale, così da sapere di cosa si sta parlando una volta per tutte e non dovermi prendere il disturbo di rileggerla una seconda volta. Fatta la tara al ressentiment e ai momenti ascrivibili alla patologia, vi si trovano anche delle intuizioni molto acute (il nevrotico non è privo di intelligenza), soprattutto nella parte che riguarda la genealogia del senso di colpa e della punizione (seconda dissertazione), talune che si potrebbero anche definire al loro modo beccariane se non fosse che tendono a sbracare, in cauda venenum, sempre sul finale.
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