Ho visto Nibali di profilo appena dopo il traguardo, prima il suo naso, poi Nibali. Era sottile come una scultura di Giacometti, addosso non aveva più niente da sudare. Sfido io che è forte in discesa, con quella pinna guadagna almeno due punti di coefficiente di penetrazione sugli avversarsi. Quando ha attaccato sulla salita di Civiglio ero davanti ai megaschermi, un boato, nessuna pietà per l'avversario ("lascialo lì che concima!"). Purtroppo l'avversario, uno sloveno tignoso con un nome da inibitore selettivo della serotonina, s'è attaccato al guard rail con tutte le protuberanze e ha perso solo 40 secondi, grande delusione fra i presenti. Comunque il climax era tale che per la gioia avrei perfino invitato Nibali alla mia festa di compleanno. Gran sport il ciclismo.
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