Era Flaiano in un articolo satirico del '54 che proponeva come soluzione alla mania comunista che spopolava allora fra i giovani di insegnare il marxismo a scuola come materia obbligatoria, così da renderlo detestabile e impopolare fra gli scolari al pari del Manzoni e del Parini. Facendo suo l'assioma per cui "niente ci alletta più delle cose che non conosciamo profondamente", il doverle studiare a forza invece solo di presumerle avrebbe liquidato nel giro di una generazione l'egemonia esercitata dal marxismo sulle sensibilità intellettuali del tempo. Si potrebbe tentare l'azzardo anche con gli sfessati di oggi ma temo che applicandosi allo studio sistematico delle loro stesse corbellerie finirebbero per convincersi ancora di più.
Nessun commento:
Posta un commento