lunedì 9 gennaio 2017

Angst

Di che mi lamento io, che almeno il letto ce l'avevo e non mi hanno operato per terra, ma su un bel lettino ghiacciato, per niente comodo, per niente morbido, però almeno a un metro dal suolo, dove magari camminano gli insetti e tutte le altre creature della notte, mi è andata di lusso. Ieri notte, tanto per cambiare, ho sognato l'inutilità della vita, mi sono già visto morto, e la vita mi sembrava troppo corta e vana, poi un lungo sogno tormentoso fatto di corsie e di ascensori, più montacarichi che ascensori, con le pareti perigliose e scorrevoli, e io prigioniero di quegli ascensori (o montacarichi), ma forse erano più delle stanze da interrogatori (o montacarichi), tutte buie, tutte vuote, tutte fredde, come se ci fossi solo io al mondo e mi avessero dimenticato lì, in quella desolazione di pareti e di ascensori (o montacarichi), o forse era la sala gessi, quella dell'ospedale, a seguire altre angosce di cui ho perso contezza. Per fortuna alla luce del giorno mi sono ripreso, intirizzito ma cosciente, e verso sera pure mi sono divertito con la politica, perché questi sono i miei divertimenti, comunque devo cominciare a prendere in considerazione il Tavor.

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