lunedì 17 agosto 2015

Genocidio

Per far ripartire l'Italia occorrerebbe giusto un po' di sana fame di denaro, ma non ne abbiamo abbastanza o fingiamo di non averne, mica vogliamo fare la fine di Berlusconi, a noi piacciono le geremiadi di papa Francesco che ai crapuloni non gliele manda a dire, per cui staremo sempre qui a raccontarcela e a spaccare il centesimo sul PIL con percentuali da zero virgola qualcosa. Un'idea, dicono, sarebbe mandare a casa gli stranieri, ma ancora il passaggio non mi appare così chiaro come a Salvini (beato lui che ci capisce). Ognuno per sé e Dio per tutti, e se proprio vi scappa di pensare ai poveri almeno che siano italiani. Sulla ristorazione, l'avete visto, ormai si comportano da padroni, ci vorrebbe una bella battaglia culturale per riportare in auge il menù giudaico-cristiano, che le madri insegnino alle figlie a preparare il sugo, che la pizza ritorni a spadroneggiare sul kebab, che si faccia qualcosa per il genocidio della polpetta nostrana minacciata dall'invasione del falafel (se non si ricomincia a mangiare da cristiani la vedo dura per la ripresa).

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