Ho notato, nella tribune elettorali, un certo piglio da principe del foro soprattutto fra i candidati della regione Sicilia, sono antiquati, dorotei, paiono gli avvocati di De Sica nelle commedie in bianco e nero degli anni '50. Di economia non se ne intendono in quanto disciplina nordica per tradizione, solo si affrettano a precisare che nessuno ha mai voluto più tasse, salvo poi averle votate, seppure costretti con le spalle al muro. Parlano di famiglia, di valori e di rilancio del sud, fanno proposte concrete, del tipo: trasferire la Chrysler da Detroit a Termini Imerese. Che ora sull'alto scranno della presidenza della provincia sia seduto un arruso dichiarato è un bello scherzo del destino.
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