lunedì 29 settembre 2025

Leggo di grandi dibattiti sulla cultura occidentale. Che cos'è la cultura occidentale? È quella cultura orientata alla tecnologia, all'economia di mercato più o meno ordoliberista, al consumo di beni prodotti in serie, così com'era occidente anche il marxismo, è un modo di produrre e di consumare, in pratica è tutto il mondo: tutto il mondo è occidente o aspira a esserlo, per cui quando si parla di nemici dell'occidente si parla di porzioni di occidente in lotta con altre porzioni di occidente. Poi esistono alcune differenze puramente estetiche, per cui una cattedrale gotica è occidente rispetto a una pagoda cinese, ma sono ormai distinzioni trascurabili, visto che cattedrale e pagoda sono oggi solamente due dei molti prodotti di consumo dell'industria turistica di massa.

Io non vado a votare non perché non mi piace nessuno ma perché considero la democrazia una pratica così mirabile che chiunque vinca per me è sempre una festa [paraculo, s. m., comp. di para- (ma intendendo parare nel senso di «porgere, presentare») e culo, Treccani].

Impossibile che i droni russi possano raggiungere l'Europa, intanto non sono registrati come operatori UAS, e poi non sono nemmeno assicurati contro i danni a terzi.

giovedì 25 settembre 2025

Cosenza ha tre santi, due canonici e uno laico: La Madonna del Pilerio, San Francesco di Paola e Giacomo Mancini, socialista. La Madonna del Pilerio, patrono ufficiale, aiutò ad estinguere la peste del 1576, allorquando un devoto, nel baciarla, notò che una macchia simile a un bubbone era apparsa sul volto della Madonna, e da quel momento l'epidemia iniziò a regredire. San Francesco di Paola, diversamente, in qualità di arcipatrono della gente di mare e delle due Sicilie, impone la sua bonaria presenza un po' ovunque in città, la quale è legata a lui da un affetto quasi filiale, tant'è che abbondano in ogni casa i Francesco e le Francesche. Giacomo Mancini è invece il patrono laico delle infrastrutture e delle opere di viabilità, a lui sono dedicati ponti e intitolati viali, fu più volte sindaco della città e grande promotore del suo sviluppo urbanistico e civile, la sua statua, fino a poco tempo fa collocata all'inizio di Corso Mazzini, salutava i viandanti in cappotto e sciarpone, perché la città, d'inverno, è freddina. Del quarto patrono, Alarico I, venuto dal Danubio per seppellire la sua pentola d'oro alla confluenza del Busento Tigri e del Crati Eufrate, diremo più avanti.

Noi siamo quello che mangiamo, e quindi siamo scatolette di tonno e porzioni di riso apri & gusta, visto che mangiare qualcosa di cucinato è ormai cosa tanto arcana quanto un mistero eleusino. Ma la moderna divisione del lavoro ha pensato a tutto: puoi sempre andare al McDonalds. Se poi ti pesa anche andare al McDonalds c'è la catena che te lo consegna direttamente a casa, così per smaltire le calorie ti devi poi iscrivere in palestra, e abbiamo bello che aperto un altro business. Piatti da tutto il mondo, Kebab di Busto Arsizio e sushi di Lentate sul Seveso, e se vuoi un ghiacciolo, trucchetto, infila un bastoncino in un brik di succo di frutta e mettilo nel freezer. Gli americani mettono la Coca-Cola nelle torte, in Asia cuociono il pollo nella Sprite. I più scicchettosi si fanno il passo dello Stelvio per comprare il formaggio del grotto prodotto con la crosta dei piedi, una specialità. Siamo rincitrulliti così tanto che ci crediamo pure intelligenti, il giorno che smetteranno di funzionare i frigoriferi moriremo tutti di fame.

mercoledì 24 settembre 2025

E che dire di quello che crede possibile il ritorno alla famiglia tradizionale insieme al trionfo del libero mercato, deve avere la paglia nel cervello, il principio è che a tutti si può vendere, con tutto si può far profitto, e figuriamoci se il libero mercato si fa lo scrupolo etico-morale di non vendere all'omosessuale, di non vendere all'immigrato, l'unico scopo del libero mercato e far uscire i soldi fuori dalle tasche, il libero mercato rispetta tutti, finché hanno quel soldino nelle tasche. 

Andy Warhol con la sua pop art è stato proprio l'incarnazione di questo destino di civiltà industriale in cui siamo tutti allineati come scatolette di borlotti sugli scaffali, e del resto chi vuoi che le produca le scarpe per otto miliardi di persone, il calzolaio sotto casa? Siamo fregati, una volta e per sempre, non c'è soluzione.

Ha ragione Trump, il marmo verde alle spalle dei relatori dell'Onu è terribilmente âge, curiosità: viene dalla Val d'Aosta. Fa tanto salottino anni '60 coi pavimenti in graniglia e tavolini in fòrmica. Io avrei fatto tutto gres porcellanato.

E non sono del resto risibili anche questi sogni di revanche del conservatorismo, di fermare l'ondata woke, di ritornare ai valori di una volta, di poter catechizzare una società, magari assecondando il disegno divino? Sono fuori sincrono con quelle libertà economiche che invece promuovono e che di fatto vanno a erodere i valori morali che vorrebbero tenere fermi. Alla libertà economica che gli importa dei valori morali? Là dove intravede la possibilità di fare profitto, allora lo fa. Non importa se produce hula hoop, caramelline o plug anali, il suo scopo è il profitto, ogni mezzo è lecito. Però poi pretendono, i conservatori, di porre un limite alle tendenze omosessuali e di prendere a modello la famiglia tradizionale, che non è più credibile di una qualsiasi famiglia allargata con le sue fisime woke e le sue ossessioni di catalogare tutti i generi sessuali. Sono due malattie che si presentano accoppiate, un caso comorbilità: quando sussiste una, sussiste anche l'altra.

martedì 23 settembre 2025

Il fondamento della morale

Che fondamento ha la morale? Questo si domandavano gli uomini ancora nel secolo diciannovesimo. Per farla breve, molti il fondamento l'avevano riconosciuto nella teologia, ma, come dice lo Schopenhauer, si finiva per non capire chi fosse il carico e chi invece il sostegno, se cioè la teologia fosse fondamento della morale o la morale della teologia, finendo in un circolo vizioso. Quando poi nella morale si è cominciato a vedere solo l'utile, o addirittura il solo compiacimento di essere morali, tramutando la virtù in un vizio, le cose hanno cominciato a peggiorare velocemente, e per la morale non c'è stato scampo. Oggi, dopo tante spallate che si sono date alla morale, ridicolizzata, abbassata a moralismo, ridotta a fissazione da vecchi, la morale torna in voga ma questa volta ancorata non alla teologia ma alla ragione, vaga stella dell'Orsa da rimirar pensandosi ragionevoli. Allora avevano ragione i latini quando hanno inventato il termine "morale": mos, moris, "costume, abitudine, usanza", che per l'oggi vale, e per il domani non vale più.

22 Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. 23 Abramo gli si avvicinò e gli disse: "Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lontano da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?". 26 Rispose il Signore: "Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo". (Genesi, 18, 22-26)

Possibile che non si trovino cinquanta giusti a Gaza City?

lunedì 22 settembre 2025

Con tutti quegli incroci fra consanguinei, all'inizio dei tempi, c'è da capire perché non siamo tanto normali, Dio proibisce l'incesto solo nel Levitico, due libri dopo la Genesi, perché prima non se ne può fare a meno. Il carattere recessivo, scomparso nella prima generazione, riappare nella seconda, il difetto di Caino riappare in Lamech, padre di Noè, alla fine della generazione, mente Noè è più buono di Garrone. Caino, invece, in quanto primo uomo nato da un grembo materno, è subito tocco nel cervello. Caino e Abele sposarono per ordine divino le loro sorelle gemelle, Calmana e Deborah, perché non c'erano altre donne, e se Noè è nato normale c'è solo da ringraziare la buona stella (si rifarà tempo dopo, dopo il diluvio universale, quando maledirà il figlio di Cam, Canaan, solo perché suo padre lo aveva visto nudo: erano tutti suscettibili).

C'è una libertà locale che apparentemente permette di fare quello che in precedenza ci era stato proibito, e sulle ali dell'entusiasmo questa piccola libertà locale noi la proiettiamo negli iperuranici cieli dei massimi sistemi, e ne estendiamo smisuratamente le proprietà fino a farne delle ideologie che ispirano grandi movimenti politici, addirittura. Siamo chiaramente dei megalomani, vediamo libertà dappertutto, i risibili travagli della nostra ribellione giovanile assunti a regola metafisica per cui la libertà muove tutto l'universo, è un'idea semplice che si traduce in spot di macchine, di viaggi e di autostrade per l'Italia.

Per esempio abbiamo questa idea nella destra che si possa interrompere un processo in atto, che la piega che ha preso la società non va bene, che si possa ritornare ai valori sani di una volta. Così, alla presunzione della sinistra di incarnare da sempre l'eroe cosmico in grado di cambiare il corso della storia, si oppone questa presunzione della destra di poter tenere fermi i valori più sacri e inviolabili, e nei casi più gravi di sentirsi il guardiano dell'ordine naturale voluto da Dio. Si capisce che da qui non se ne esce, si tratta di due velleità irriducibili perché fondate su due persuasioni che poggiano i loro piedi sulle nuvole: il progresso è un mito, così come l'ordinamento naturale del valori morali.

La libertà, in sé, non esiste, né dentro, né fuori dal cosiddetto "sistema", la libertà è una persuasione, un oppio dei popoli, è un grande affare che muove l'industria della politica come della pubblicità, così strettamente imparentate fra loro, per cui anche il grande conflitto tra progressisti e conservatori che si accaniscono fino alla morte per cambiare la società - va detto, per il nostro bene - è un conflitto vano e per giunta intrinsecamente violento. Veniamo trascinati in lungo e in largo per questo mondo, non siamo trascinatori, la politica non libera, né del resto l'individuo si può liberare per conto suo sottraendosi al sistema, sono tutti sogni: ducunt volentem fata nolentem trahunt, ma senza scomodare il fato, basterebbe dire semplicemente la realtà, o la vita (la vita si porta a spasso i volenti, e i non volenti li trascina).

domenica 21 settembre 2025

La potenza della tecnica

Ci pensate mai? L'uomo è quell'essere che è stato capace di mettere assieme nozioni sofisticate di chimica, taglio intensivo delle foreste e progettazione dell'industria cartaria per produrre il rotolo di carta igienica. Solo per pulirsi il didietro, l'uomo ha messo in piedi un universo capace di muovere coordinatamente uomini e mezzi e macchinari in tutto il mondo: questa è la potenza della tecnica, una volta messa in moto, nemmeno il didietro può dirsi al sicuro.

sabato 20 settembre 2025

La trovo di un ridicolo l'atletica leggera, i giri di pista con la bandiera e con i cappelli buffi, i body attillati, le scarpine da tennis, manca tutta la sensualità del corpo, com'era per i greci, che andavano a vedersi i loro begli atleti muscolosi e nudi, senza gli sponsor attaccati sulle chiappe. Ammira il corpo del mortale, dicevano, questa cosa effimera e bellissima, ideale estetico prima ancora che meccanico, tutto improntato all'efficienza della prestazione. Bisognerebbe dare una penalità per i corpi storpiati dalla performance, per le gambe a stecco e i petti da uccellino, prima la forma, e poi la competizione.

venerdì 19 settembre 2025

Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. (Genesi 2, 19-20)

Avrei voluto tanto avere la prodigiosa fantasia di Adamo, il terricolo Adamo [adamah (אֲדָמָה), "terra", "suolo"], che si mise a nominare tutti gli animali del mondo. Passi per "gatto" e per "cane", ma il dugongo, l'oritteropo, il clamidoforo troncato, ma come gli saranno venuti in mente? Per esempio a me, se mi avessero chiesto di nominare il cinghiale, l'avrei chiamato polýsklirózóo, animale molto setoloso, e invece la rozza eleganza di "cinghiale", come gli sarà venuta? Poteva dire "cinturolo" ma gli è venuto "cinghiale". Be', un genio.

giovedì 18 settembre 2025

Diceva Fukuyama che era arrivata la fine della storia. Poi ha ritrattato. Però intanto lui si è fatto le ville. Caccia indietro le ville, Fukuyama!

mercoledì 17 settembre 2025

L'ultima Thule

È interessante constatare, al punto in cui siamo, come ci stiamo affidando più o meno tutti a un'ultima e disperata ideologia, quella di un generico umanesimo tanto navigato quando ingenuo nel pensare che l'umanità possa esprimere oggi una ragionevolezza mai raggiunta prima grazie allo studio del passato e all'esperienza di tutti gli apparati scientifici e speculativi che ci hanno preceduto. Questa riedizione dell'illuminismo in chiave post, post e ancora post-moderna è tanto frivola quanto degna degli uomini che siamo diventati, non già super-uomini, come andava auspicando il profeta, ma sottoprodotti della cultura scientifica, tanto sbandierata quanto piluccata come un panino stantio e ormai di scarsa appetitosità. Per tutto c'è una risposta scientifica, la quale ci soddisfa quel tanto per suscitare un annoiato "ma non mi dire", per passare poi al vaticinio successivo. L'uomo logico-scientifico è la foglia di fico che copre tutte le storture, c'è l'ipotesi di un uomo logico-scientifico che ispira tutte le più sofisticate riforme civili, per poi ritrovarsi a fare mestamente i conti con gli infamoni di sempre.

Eppure tutto l'apparato tecnologico-scientifico che ci circonda e ci supporta come un tutore facendo di noi la civiltà più progredita dell'universo non riesce a sconfiggere l'ultima inquietudine, anzi l'alimenta e la porta ancora di più alle sue estreme conseguenze, e cioè la persuasione di essere provvisori, in balia del caso e della possibilità di perdere tutto da un momento all'altro. Non c'è capitalismo, né comunismo, né miraggio di umanesimo illuminato che tenga, ci siamo ficcati in un vicolo cieco, e per rimediare spingiamo ancora più forte nella stessa direzione, finché ci troveremo tutti pigiati in un solo punto di incommensurabile densità, e a quel punto non ci resterà che conflagrare. Il momento di massima intelligenza è pure quello di massima stupidità.

martedì 16 settembre 2025

Della vendetta in forma di giustizia

Con la malvagità ha già una qualche affinità il desiderio di vendetta, che ripaga il male con il male non in vista del futuro, come è caratteristico della pena, ma semplicemente a causa di ciò che è accaduto in quanto tale, del passato, e dunque senza trarre alcun vantaggio, utilizzando la sofferenza non come mezzo ma come fine, per deliziarsi del tormento inflitto personalmente all'offensore. Ciò che distingue la vendetta dalla pura e semplice malvagità e che la scusa almeno un poco è una parvenza di giustizia: quello stesso atto che adesso è una vendetta, infatti, qualora fosse legale, ossia qualora venisse compiuto in forza di una regola stabilita e riconosciuta e all'interno di una società che l'avesse sanzionata, diventerebbe l'esecuzione di un decreto, diventerebbe una pena, e dunque sarebbe conforme al diritto.

A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, Libro IV, paragrafo 65

lunedì 15 settembre 2025

Diritto inalienabile dell'uomo significa che non può essere soppresso, che non gli può essere sottratto, ma visto che non si tratta di una caratteristica connaturata alla specie, come il pollice opponibile e l'andatura eretta, ma un diritto sancito, comporta che questo diritto, per tanto che lo si dimostri confermato dalla ragione, deve in ultima analisi essere difeso con la forza della persuasione. Capita a volte che questi diritti vengano dimenticati o accantonati per ragioni di comodo dagli stessi che li dovrebbero difendere, per non dire della possibilità concreta che qualche malintenzionato, magari dotato di una forza di persuasione superiore, li possa dichiarare decaduti o ne sancisca di nuovi lui medesimo, come si stampa una nuova moneta. Potremmo ritrovarci addirittura un giorno senza il diritto alla vita, di fatto già tenuto così poco in considerazione, o magari ritrovarci con diritti accessori di cui avremmo fatto volentieri a meno. Se non si parte da noi a rispettarci, uno per uno, non c'è diritto che tenga.

È cambiato il mondo, diceva, bisogna rinnovarsi, adeguarsi alle nuove sfide che ci pone il presente, e con questa formuletta di rito la sinistra diventava sempre più liberomercatista e sempre meno comunista, ma con uno sguardo sempre rivolto ai più deboli. Solo che questi deboli, col tempo, si sono ritrovati sempre più sderenati, in balia dalla rivoluzione globalista che gli avevano venduto come meravigliosa. Oggi la sinistra si barcamena con le battaglie sui diritti civili perché su quelli economici non ha più voce in capitolo, è impotente, non è più alternativa al libero mercato, e siccome il grande sogno comunista era soprattutto un grande sogno di purificazione e di catarsi da tutte le fatiche del capitale, è finito quel sogno e con il sogno è finita anche la sinistra.

Il '68, che è passato alla storia come un movimento di sinistra, ha preparato di fatto il terreno alla definitiva scomparsa del comunismo, il quale in origine era un pensiero forte, gli ultimi sogni di rivoluzione proletaria sono stati risucchiati nelle sabbie mobili degli anni '80, definitivo trionfo della modernità frivola e consumistica. Il comunismo residuo di oggi è un fatto talmente secolarizzato che a stento lo si distingue da una delle qualsiasi esistenze medioborghesi che tutti viviamo, tant'è che anche un vecchio rifondatore del comunismo come Bertinotti ha i suoi Mao Tse-tung di Warhol da mettere all'asta.

domenica 14 settembre 2025

La debolezza del pensiero contemporaneo vuole da un lato che non esistano più principi assoluti e dall'altro che l'uomo si adegui una volta per tutte all'ordinamento stabilito dai diritti umani. Tali diritti dovrebbero essere, nelle intenzioni, inalienabili e universali, garantiti fin dalla nascita senza distinzioni. Delle due, l'una: o i diritti umani sono universali o non esistono più principi assoluti. Il pensiero contemporaneo pretende che venga rispettata l'universalità dei diritti umani mentre predica la fine dei principi assoluti, e così facendo si scava il terreno sotto i piedi mentre è intento a gettare le fondamenta. Si dice: ogni principio assoluto finisce per limitare la libertà, facendo della libertà un valore assoluto. Di questa contraddizione finiscono per approfittarne i nemici dell'ordinamento umanista occidentale, i quali hanno gioco facile nel mettere in discussione i valori stabiliti da una certa parte del mondo facendo leva sull'argomento che se non esistono più principi assoluti, allora il valore di un principio è dato dalla forza di persuasione con la quale si riesce a difenderlo. L'occidente va alla guerra con l'armatura bucata, e nei buchi si infilano le frecce.

sabato 13 settembre 2025

Mentre la sinistra si consumava in battaglie di principio, il libero mercato, quatto quatto, trasformava il proletario in consumatore e il sessantottino in acquirente di villette a schiera. Ha fatto di più il mercato per la questione femminile che tutto il movimento femminista messo insieme, creando nuovi bisogni, allargando la sua clientela di consumatrici attive. Quanto c'è di eterodiretto nelle odierne battaglie per i diritti civili? Non sono forse i grandi marchi a sfruttare di più le ideologie arcobaleno? Il mercato sfrutta tutto per i suoi scopi, è globalista, antirazzista, femminista, transgenderista, occupa tutto lo spazio disponibile, tant'è che oggi è impossibile, di fatto, smettere di essere consumatori, perfino la ribellione vive dei suoi marchi e delle sue magliette, anche loro prodotte in Cina dai proletari comunisti dell'economia socialista di mercato.

venerdì 12 settembre 2025

Nel casino generale, mentre il mondo brucia, io scrivo il mio trattatello filosofico, asistematico, perché non ho pazienza. 

Pedro Bombatomica

Pedro Sanchez, el líder español: ahimè non abbiamo armi nucleari per fermare il genocidio di Gaza. Beniamino N.: minaccia genocida contro l’unico Stato ebraico al mondo, Spanish Inquisition, espulsione degli ebrei dalla Spagna, Olocausto. L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare, ma meglio di no perché lo rifarebbero più sbagliato di prima: una volta sola è meglio, per carità.

mercoledì 10 settembre 2025

Abbiamo appurato che anche nelle nostre società libere e democratiche l'informazione non è affidabile, un po' per sciatteria, un po' per la qualità degli interpreti, un po' per evidente malafede, e anche perché il più puntiglioso dei fact checking deve prima o poi arrestarsi di fronte all'inverificabilità di un evento prendendo per buoni i moventi sulla base di un imponderabile atto di fede. Per esempio, chi ha fatto saltare il Nord Stream 2? Ci dicono un misterioso cane sciolto ucraino, agente segreto, arrestato a Misano Adriatico (RN) mentre trascorreva beatamente le vacanze con la sua famiglia, che avrebbe organizzato il colpo di sua iniziativa con una banda di subacquei professionisti in stile James Bond e Ocean Eleven. Poi la suggestione prende corso di verità e non c'è più verso di sapere cos'è successo veramente. Con l'informazione, insomma, non c'è possibilità di comprendersi, per ragioni intrinseche e per ragioni estrinseche che esulano dalla sua volontà.

martedì 9 settembre 2025

La vendetta, infliggere un danno per un torto subito, la si chiama Giustizia per essere in regola con la coscienza, quando la vendetta diventa Giustizia, e quando la Giustizia diventa il fare giustizia, anche le peggiori atrocità diventano il giusto compenso, in nome del popolo, in nome dell'autodeterminazione, che essendo "auto-" significa appunto che ciascuno se la concede arbitrariamente per conto suo. Sembra che la Giustizia non sia la soluzione, e che anzi sia una parte del problema. Sembrerebbe che la migliore giustizia sia il perdono.

Diritti immaginati

Siccome ogni diritto è positivo, cioè cosa umana, troppo umana, per renderlo più sacro, cioè meno soggetto ai repentini cambiamenti d'umore dei mortali, lo si è caricato nel corso dei secoli di significati alti, altissimi, addirittura soprannaturali, come si può ben vedere, per fare un solo esempio, nella dichiarazione di indipendenza americana:

Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo e assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata e uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, [ecc. ecc.] Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; [ecc. ecc.]

C'è ancora gente che gli si fan gli occhi lucidi. Le "Leggi di Natura" e il "Dio della Natura", non a caso in maiuscolo per conferirgli maggiore autorità, non garantiscono alcuna connessione soprannaturale con il diritto, del resto anche quel "noi riteniamo" varrebbe quanto un "secondo me", e quelle verità evidenti "di per se stesse" non sarebbero altro che una tautologia. Niente dimostra che il Creatore ci abbia dotati di diritti inalienabili, né alla Vita (sempre in maiuscolo), né alla Libertà (maiuscolissimo), né alla Felicità, che è cosa tanto opinabile e personale. Insomma per le grandi dichiarazioni di principio vale la legge che più la maiuscola è grande, più il principio è immaginato. 

Io penso irenicamente che né il governo israeliano né tutte le autorità palestinesi siano giustificate a commettere le loro atrocità, tuttavia questa semplice asserzione sembra non bastare a dar soddisfazione ai tifosi degli uni come degli altri perché evidentemente siamo in presenza di un problema cognitivo più profondo, e a questo non c'è soluzione. ("né" cong. [lat. nĕc]. – congiunzione negativa corrispondente a "e non", Treccani).

lunedì 8 settembre 2025

Grok ha detto no

Magari Gesù è tornato sulla terra ma l'intelligenza artificiale dice di no e quindi mi dispiace per Gesù ma se ne dovrà fare una ragione. Segue spiegazione:

"Grok, Gesù è tornato sulla Terra?"

"No, Gesù non è tornato sulla Terra in senso letterale o verificabile. Non ci sono prove storiche, scientifiche o notizie attendibili che confermino un ritorno fisico di Gesù Cristo sulla terra fino a oggi, inclusa la data attuale del 8 settembre 2025. Attualmente esiste un mercato di scommesse online su Polymarket dove migliaia di persone hanno puntato sul ritorno di Gesù entro il 2025, ma si tratta solo di speculazioni e non di fatti"

venerdì 5 settembre 2025

La disgrazia di fare un figlio deficiente toccò in sorte a Marco Aurelio, l'imperatore stoico, oggi in compenso sono deficienti anche i padri, sicché non hanno più nulla da temere.

mercoledì 3 settembre 2025

Historia (non est) magistra vitae

«I filistei, che diedero il nome alla Palestina, furono un'antica popolazione, di probabile origine egea/cretese, che si insediò sulle coste della Palestina intorno al 1200 a.C. nella regione che coincide grosso modo con l'odierna striscia di Gaza, scacciando le popolazioni che ivi si trovavano precedentemente. Furono i principali nemici degli israeliti, con i quali ebbero numerosi scontri testimoniati nella Bibbia, costituenti una confederazione di città-stato (la Pentapoli filistea) prima di essere assoggettati dagli israeliti sotto il re David.»

martedì 2 settembre 2025

Nietzschiano ma vero

Finché ci sentivamo superiori, noi occidentali, alla guida del mondo civilizzato, allora sì, ci piaceva dirci che non esistono più valori assoluti, che tutto è relativo, poi, quando ci siamo svegliati dal nostro sogno bagnato di civiltà superiore, ci siamo accorti che altri paesi aspiravano a diventare occidente, e allora no, eh be', ci sono i sacri valori della pace, della giustizia, della libertà, ce lo dice la ragione, ma erano la nostra pace, la nostra giustizia, la nostra libertà, e ora che il ramo dei valori inderogabili ce lo siamo segato da soli, non c'è verso di riattaccarlo con la colla: non c'è nessuna colla, i valori li stabiliscono i più forti, finché sono forti.

Putin ignora gli ultimatum e con Xi attacca l'Occidente. Asse con Modi. A Tianjin il manifesto del nuovo ordine mondiale.

Putin ignora i nostri ultimatum, e d'altronde perché dovrebbe accettarli? I più forti creano i valori, non i più giusti, la giustizia è il codice del più forte. L'occidente spaccia per valori universali quelli che in realtà sono i suoi valori, predica la pace stabilendo di volta in volta quali sono le eccezioni. A nuovo ordine mondiale, nuovi valori, nuove eccezioni. E d'altronde, non è proprio l'occidente che ha predicato per tutto il novecento che non esistono più valori assoluti? Grasse risate di Nietzsche.