I fatti: la Russia invade l'Ucraina per ragioni sue di spazio vitale (Lebensraum, vi fornisco la connessione con Hitler così da poterlo paragonare a Putin) o per questioni, dall'altro punto di vista, legate a una percepita minaccia alla sicurezza nazionale (allargamento a est della Nato, ecc.), in tutti e due i casi abbiamo come conseguenza guerra, morte e distruzione in un paese sovrano. Aggiungi anche che larghe parti del suo territorio sono state erose da spinte indipendentistiche, non si sa quanto eterodirette, che di fatto ne hanno minato l'integrità territoriale (e d'altronde, il territorio è corpo aperto alle modifiche, non è niente di dato una volta per tutte). Aggiungi anche il regime change avvenuto in Ucraina nel 2014 (Euromaidan), anche questo, dicono i russi, eterodiretto dall'occidente che ha fatto cadere il legittimo governo filorusso (su quel legittimo ci si può confrontare a piacere, la legittimità è concetto relativo, in un senso e nell'altro, ed è per questo che ogni guerra è legittima dal punto di vista di chi la fa).
Detto questo: tifo io per Putin? No, perché ne ho terrore, perché lo ritengo pericoloso e autoritario. Detto questo: posso io sviluppare ragionamenti più complessi? No, perché, come nel caso della pandemia, ogni ragionamento più complesso verrà interpretato come prova di prossimità al nemico. È questo un modo di procedere razionale? No. Sono i danni della polarizzazione, i ragionamenti complessi sono considerati sospetti. E dunque sono razionali le messe al bando delle lettere 'z', dei direttori d'orchestra russi, di tutti i capitali che allo stato attuale sono considerati emanazioni di una dittatura (mentre capitali cinesi e arabi sono per il momento ancora considerati spendibili).
Siete dei mentecatti voi che per reagire a Putin ragionate in questo modo? Sì.
Considerate questo come preambolo a un'abiura che tra non molto ci verrà richiesta in forma ufficiale per continuare a scrivere due righe sul web.
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