Si sposta in massa l'opinione pubblica da un circo all'altro con la velocità di un fulmine, tanto palpitava e si sgolava per una cosa il giorno prima, così il giorno dopo quella stessa cosa è dimenticata in un angolo come un giocattolo rotto. Siamo sempre noi quelli che inseguivano con i droni la gente da sola sulle spiagge, perché più che la reale minaccia sanitaria c'era da far valere un principio, il principio dell'obbedienza, obbedire per obbedire, per quale motivo non si capisce, per fare piacere al re, per compiacere il consesso dei cretinetti riuniti in seduta plenaria e permanente su twitter. Oggi più di ieri si creano le minacce e ci si imbroda per averle brillantemente sventate, un gran reality con una sceneggiatura che è sempre lì lì per scadere in sceneggiata, e infatti scade. Ho appena letto su un giornale che Biden valuterebbe il "first strike attack", che vorrebbe dire che lancerà la bomba per primo, sempre per il bene, per la vittoria della democrazia sulle forze del male. Ci sta, non mi stupisco più di niente, della leggerezza dei giornalisti, soprattutto, che pur di acchiappare qualche click farebbero sganciare la propria madre sull'Ucraina a cavalcioni di una bomba atomica. Adelante, Pedro, sin juicio.
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