Per farla breve e riassumendo senza scadere nella prolissità e nei sofismi: la fisica descrive le leggi dell'esperienza e l'esperienza non è un oggetto materiale. Per dare più solidità all'esperienza la si è intesa come riferita a una realtà esterna materiale la quale però mai si mostra in quanto impossibilitata a travalicare l'esperienza. L'osservatore, tanto per prendere in prestito un termine caro alla fisica, esperisce il mondo come racchiuso nel bozzolo della sua bolla spazio-temporale, la materia è un evento che appare all'osservatore. In questo senso la materia non si mostra: l'esperienza la precede e si pone a suo fondamento, è l'esperienza che determina ciò che noi decidiamo di chiamare materia e non viceversa. Tutto quel brulicare di atomi che viene mostrato dalla fisica non è che una modalità dell'esperienza la quale non necessariamente implica l'esistenza di quegli atomi come entità esistenti in una dimensione che si trova al di là del piano dell'esperire.