Il problema della morale è così strettamente connesso a quello del libero arbitrio che i due problemi, di fatto, coincidono. Se il libero arbitrio esiste, allora esiste anche la morale, se il libero arbitrio non esiste, allora non esiste nemmeno la morale, almeno non nel senso che le attribuiamo abitualmente.
Se la morale scaturisce prima di tutto da un sentimento, quel sentimento rappresenta il libero arbitrio molto meno rispetto alla volontà, la volontà è la facoltà arbitraria per eccellenza, il sentimento in quel caso è altro rispetto alla volontà, il sentimento costringe ad ascoltarlo nel momento stesso in cui si manifesta, non possiamo decidere di non provarlo.
Visto e considerato però che il libero arbitrio non appare incontrovertibilmente alla coscienza, e cioè non appare incontrovertibilmente che quel che accade poteva anche non accadere, bisogna considerare la morale come una congettura alla stregua della volontà, non c’è scampo.