In Essere e Tempo Heidegger si mette alla ricerca dell’Essere, un Essere che fin da subito non mostra le caratteristiche dell’Essere eterno, cosa che appare a Heidegger come un vero e proprio assioma, un principio evidente di per sé e che non ha bisogno di essere dimostrato.
Fra Essere ed ente, sostiene Heidegger, cioè fra la condizione dell’esistenza e le cose che esistono effettivamente nella realtà, vi è una fondamentale e insuperabile differenza ontologica, L’Essere non è l’ente. Vi è dunque un piano ontologico che riguarda la riflessione sull’Essere in sé (l’Essere, per così dire, trascendentale), e vi è un piano ontico, cioè relativo all’esistenza degli oggetti particolari e individuati che si mostrano nel mondo.
E qui siamo al punto: per Heidegger l’Essere è dunque l’apparire degli enti, è quella cosa, diversa dalle cose, che lascia apparire gli enti. E’ Aletheia, “verità” per gli antichi greci, cioè non-nascondimento, disvelamento (a- come alfa privativo di lethe, cioè “nascondere”).
Da questo conseguirà poi tutta una serie di riflessioni para-esistenziali sul senso dell’Essere come temporalità, cioè Essere precario, mai assoluto, ma in balia del divenire tanto quanto l’ente (perché dell’ente è il suo lasciarlo mostrare nella luce dell’esistenza, finché è, e il suo abbandonarlo nel buio dell’inesistenza, quando non è più).
Infine, la questione della tecnica. Heidegger vede come nella società l’uomo sempre più intende il suo rapporto con l’Essere che disvela le cose come un rapporto utilitaristico, gli enti hanno valore solo in misura della loro utilità. Da qui tutta una riflessione sulla necessità di ritornare a un senso più autentico delle cose che solo il linguaggio poetico potrà restituire, da questo punto in poi Heidegger scivolerà sempre più verso lo stallo della Gelassenheit, una sorta di quieta accettazione dello stato delle cose con una vaga e flebile speranza in un futuro cambiamento epocale.
Heidegger incarna lo spirito della filosofia della seconda metà del secolo scorso, quella che porterà al post-moderno e al pensiero debole.
Se Heidegger vi sembrerà un po’ farraginoso non è solo un’impressione.