sabato 16 gennaio 2016

Il senso del possesso

Che poi, senza che ve lo dica, la conversione porterebbe degli indubbi benefici alla rieducazione sentimentale della recalcitrante e smarrita donna occidentale. Senza scomodare la popstar Houellebecq, possiamo citare il caso del nostro Adinolfi, o della servitù volontaria, "Sposati e sii sottomessa", scriveva Costanza Miriano ispirandosi alla Lettera agli Efesini. A ben vedere, tutto sommato, quel che serve lo abbiamo già in casa. Poi magari ti sposi la cugina morbida, così il patrimonio genetico viene salvato. Avresti tutto il tempo di esaminartela quando china sullo strofinaccio tira a lucido il parquet di casa, tanto è roba tua. Il senso del possesso che fu pre-sessantottino. E non è proprio questo smarrito senso del possesso che ci angoscia a noi maschi latini? Non ci si drizza più con tutte 'ste menate moderne (voi sapete che l'organo, per funzionare, non deve avere pensieri). Altro che poliamore e pansessualità, a noi ci piacciono le cose semplici, la donna che lava i piatti e che all'occorrenza si concede tutta, fronte e retro, senza grilli per la testa. Provate, donne, magari vi piace, e vedrete che tutti i dubbi e gli smarrimenti si volatilizzeranno in un zic, perché in fondo siamo stati programmati per questo: io Tarzan, tu Jane. (oh, a questo condizioni pure io troverei moglie).

3 commenti:

  1. (oh, a questo condizioni pure io troverei moglie)

    Uhmmm... Temo nella correttissima ed efficace sintesi tu mi sia scivolato su un punto, fondamentale: i matrimoni si fanno per i patrimoni.
    E ogni buon matrimonio deve basarsi non solo su quanto porta in dote lei, ma pure sul livello di vita che sarà in grado di garantire lui.
    Quindi, tornando alla tua frase riportata all'inizio, potresti essere indubbiamente un buon partito per una migrante economica in cerca di un'occasione di innalzamente del proprio livello sociale di partenza (con un matrimonio lei acquisisce subito cittadinanza e diritto alla pensione di reversibilità, in caso di tua dipartita.
    Ti sentiresti sicuro di portarti in casa l'estranea che ha tutto l'interesse a che avvenga?
    Magari, mentre sta lì in ginocchio a pulire i pavimenti, mentre tu osservi in attesa di consumare, quella tira due strati di cera et voilà, vedova e pure pensionata.
    Grazie appunto alla sua sottomissione e nel pieno rispetto del matrimonio per il patrimonio.
    Pensaci, la solitudine ha i suoi lati apprezzabili...

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    1. Si fa un matrimonio fra poveri, donne e buoi dei paesi tuoi. La solitudine mi piace, l'ideale sarebbe stare soli e approfittare della compagnia della eventuale moglie/amante/compagna solo quando s ne sente il bisogno. La sottomissione, alla lunga, annoia.

      Piuttosto, non mi dire che ci sei cascata pure tu con Fusaro e gli uteri in affitto.

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    2. Sì, lo confesso...
      Ma non si tratta del capitolare al Fusaro pensiero, quanto di condividere ciò che scrve sul tema da molto prima che lui stesso lo pensasse.
      Insomma, non seguo nessuno: è che arrivo così tanto prima da essere sorpassata "dall'ultimo arrivato"...

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