Della nomina dei sottosegretari, alla gente, non gliene frega niente, tutt'al più ci si menano il bigolo i giornalisti del twitter e le "agenzie di informazione" che sono alla fin fine delle bolle autoreferenziali che producono in primo luogo per se stesse e per l'idea di mondo decisa dai clic. Per questo occorre imbastire la narrazione dello scontro tra i partiti, per ricavarci il sangue dalla rapa delle nomine che altrimenti non importerebbero a nessuno. Intendiamoci, i partiti si prestano benissimo al gioco, se non ci fossero i partiti a litigarsi le poltrone la politica sarebbe come un campionato dove non c'è competizione, gli sponsor se la darebbero a gambe e i giornali non avrebbero più di che cianciare. Adesso invece abbiamo già pescato il sottosegretario all'istruzione che cita Topolino credendolo Dante e un altro ripescato dai turni precedenti che non aveva letto un libro da più di tre anni per cui ora probabilmente gli anni saranno diventati quattro. Bisogna creare i personaggi, dargli vita, un tocco qui, un altro là e se hai fortuna ci esce un thread da dieci-ventimila clic. Il giornalismo è un'arte.
giovedì 25 febbraio 2021
Le nomine
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