martedì 2 febbraio 2021

Durkheim

Visto che continuo a citarlo en passant, ci vuole la spiegazione. La società moderna, diceva Durkheim, non si capisce su che cosa si regge. Ai suoi tempi ancora non aveva attecchito la malattia del calcio e non c'erano ancora il gratta & vinci e la lotteria degli scontrini, per cui Durkheim si domandava come fosse possibile tenere insieme la società visto il progressivo venir meno della famiglia, dello Stato e della religione quali elementi costitutivi del sentimento comune. La società moderna si fonda sullo sviluppo scientifico e sull'economia che si serve della scienza per diffondere il benessere e la prosperità, è caratterizzata dall'individualismo, dall'egoismo che isola le persone, e cioè in definitiva dall'anomia, cioè dall'assenza di principi e di leggi, dalla mancanza generale di disciplina. Siccome era in un certo senso un puro di cuore e credeva nelle scienze sociali quali strumento di miglioramento della società, suggerì che la soluzione al problema dell'anomia potessero fornirla le corporazioni: l'organizzazione di gruppi professionali che favoriscono l'integrazione degli individui nella collettività. In Unione Sovietica si diedero una spintarella con la vodka. Quando si concentrò sulla questione del suicidio, che lui, partendo da certe statistiche tratte da uno studio sulla società tedesca, aveva notato essere di molto aumentato in seno alle società moderne, concluse che è un fenomeno individuale le cui cause sono essenzialmente sociali. Essendo le società moderne basate sull'individualismo esse tendono ad isolare di più le persone, le quali, così isolate, faticano ad affrontare i rovesci e gli sgambetti della sorte private del sostegno degli antichi istituti sociali quali la famiglia e la comunità religiosa (suicidio anomico). È una fase della società del benessere, che d'altronde Durkheim non vuole negare. La società moderna ha dato inizio a un processo di liberazione e di grande sviluppo della società che tuttavia presenta ancora dei buchi in cui cadono dentro le persone. Risente ancora di un certo classicismo ottocentesco, Durkheim, soprattutto nella parte che difende la stabilità dei principi di fronte alla generale caduta degli immutabili, mancava ancora il post-moderno che si porterà via tutto. Era il sosia di Oscar Giannino.

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