Fa bene al celebrato MoVimento il lungo bagno di realtà della XVIII legislatura, lo monda da quella sua idea puerile della rivoluzione dal basso e lo priva di una buona metà di quel consenso farlocco frutto della bolla speculativa del 2018, "speculativa" qui proprio nel senso della meditazione intellettuale, seppure del popolo credulone. Si sono sporcati, finalmente, hanno perso agli occhi dei loro più candidi elettori quella loro aurea di cavalieri senza macchia e si sono ridotti a quei bigi burocrati che tanto avevano disprezzato dall'alto dei loro incazzatissimi vaffanculo. Non si tratta di preferigli l'oligarchia ben organizzata delle élite, che per tanto che sia ben organizzata può benissimo valere quanto il suo contrario, cioè niente, si tratta qui di rimettere in moto l'altalena delle fasi politiche, come sempre in bilico tra esplosioni incontrollate di euforia e ricadute altrettanto ingiustificate nella più cupa e sconsolata disillusione. Gli avvocati del popolo non sono riusciti nemmeno ad imbastire la campagna di immunizzazione mettendo il carro dei padiglioni a forma di primula davanti ai buoi della somministrazione del vaccino, se poi è stata chiamata la cavalleria delle élite ad aggiustare le cose è pure colpa loro, la cortina di fumo, in questo caso, non poteva venirgli in aiuto essendo fondamentale l'arrosto. Ben inteso, non c'è da tenere per nessun partito, c'è solo da sperare che tra un flutto e l'altro si produca per miracolo l'eterogenesi di una qualche azione efficace e soprattutto coerente alla buona riuscita dei nostri destini.
martedì 23 febbraio 2021
Bagno
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