Tito Livio scriveva: nil concordi collegio firmius ad rempublicam tuendam (Storie, 10,22), "niente è più sicuro per la salvezza di una repubblica di un collegio di governanti concordi" (o così almeno traducono i latinisti dell'internet), soprattutto alle viste di un bottino. Ma questa volta a guardia del forziere hanno messo lo sceriffo, conviene a tutti stargli appresso per verificare "che l'attuazione di quei fondi sia fatta con onestà, trasparenza e nell'interesse dei cittadini" (viene messa forse in dubbio, qui, l'onestà del pubblico ufficiale?), cioè nella speranza di posare la mano su qualche dobloncino eventualmente sfuggito all'attenta sorveglianza degli esattori. Troppa la liquidità che confluirà nelle casse dello Stato per commissionarne la spartizione a una sola parte politica, serviva un magistrato delle acque che sorvegliasse a monte l'apertura delle chiuse. Come sempre il governo eletto dal popolo ci ha fatto la sua figura barbina.
Nessun commento:
Posta un commento