Negli Stati Uniti stiamo assistendo a un'ondata di maccartismo al contrario che sarebbe anche ridicola se non fosse che stanno davvero sbracando. È successo che hanno licenziato Gina Carano, l'attrice di The Mandalorian, la fortunata serie della franchigia di Star Wars che fa capo alla multinazionale Disney, per le sue "orribili" dichiarazione antisemite. Vediamole queste "orribili" dichiarazioni antisemite:
"Gli ebrei furono picchiati nelle strade, non dai nazisti ma dai loro vicini, anche dai bambini. Siccome la storia viene riscritta, la maggior parte delle persone non sa che per rendere possibili i rastrellamenti di migliaia di ebrei, prima il governo ha dovuto fare sì che i loro vicini di casa li odiassero per il semplice fatto di essere ebrei. Non c'è differenza con l'odiare qualcuno per le sue idee politiche."
A una nemmeno attenta lettura non sembra qui prendersela con gli ebrei, anzi, piuttosto il contrario, al limite può aver esagerato nel paragonare la propria condizione di repubblicana nell'era del politicamente corretto a quella degli ebrei vittime dei rastrellamenti nazifascisti. Gina Carano, occorre dirlo, si era già macchiata in precedenza di altri terribili delitti, primi fra tutti quelli di avere sostenuto Trump e di avere contestato l'uso delle mascherine. E tutto questo a cosa porta? Porta che la Carano si è rivolta per il suo nuovo film a una casa di produzione di destra che accoglie tutte le vittime della cancel culture di sinistra, come a dire: muro contro muro, occhio per occhio, dente per dente. Gli americani, come al solito, granitici nella loro fissazione di tagliare il mondo con l'accetta: tutti i buoni da una parte, tutti i cattivoni dall'altra. E in più Gina Carano è pure gnocca, un donnone campionessa di arti marziali che ci mette un attimo a svitarti la testa (disclaimer: attenzione, questa ultima affermazione è sessista e corrisponde solo in parte al vero pensiero dell'autore).
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