Con Parmenide siamo di fronte al primo
esplicito negatore del divenire: le cose non divengono, che mutino di
forma e di sostanza è opinione priva di verità. Dal promontorio di
Elea, poco distante da Capo Palinuro, Parmenide osserva la vastità
dell'orizzonte e trae la conclusione che oltre l'essere non c'è
nulla, ovvero che l'essere è, il non-essere
non è. Non si tratta di un indovinello, non
è un trucchetto da enigmisti: l'essere trova la sua opposizione nel
nulla, ma l'opporsi al nulla rende questa opposizione la più
radicale e gravida di implicazioni. Che l'essere si opponga al nulla
significa infatti che è impossibilitato a non essere, tutto è
destinato ad esistere perché il nulla non esiste, l'argomento si
sostiene da sé. La generazione, la distruzione, la nascita e la
morte delle creature sono illusione, doxa, non-verità. L'essere è
lo sfero perfettissimo che contiene tutto dentro di sé e nulla
lascia al di fuori, è l'infinito, il puro indeterminato, perché se
fosse le determinazioni, cioè le singole cose che esistono e si
corrompono, allora si esporrebbe all'eventualità del non-essere, ma
questo è impossibile. Da qui discenderanno poi i celebri paradossi
di Zenone sull'impossibilità del movimento e la natura infinita
della realtà contro l'apparenza del divenire. Nulla si muove, tutto
è immutabile, lo stesso Achille non raggiungerà mai la tartaruga,
mentre la freccia scoccata è un insieme di istanti immobili,
fotogrammi, che si susseguono e si moltiplicano all'infinito, ma come
può l'istante immobile generare il movimento? Il divenire è questa
illusione che tutto si muova quando in realtà tutto è fermo. Sono
argomenti, questi, che daranno filo da torcere alla generazione di
pensatori successivi, i quali si cimenteranno nell'impresa di
giustificare il movimento alla luce dell'evidenza dell'essere
immutabile, tenendo impegnati filosofi del calibro di Aristotele e di
Platone, che ancora oggi non se ne spegne il riverbero: “Non
si potrà mai fare che siano le cose che non sono", "Non
costringerai a esistere ciò che non esiste.”
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