venerdì 8 novembre 2019

La sindrome del club dei migliori

Salvini e i cattivoni vincono perché voi vi credete giusti. Tempo fa, Luca Sofri, che fra tutti i giusti è il più intelligente, in un'analisi politica ripubblicata per l'occasione, "Ce l'avevo qui, l'elettorato", scriveva che non esiste un elettorato di sinistra. Ottima osservazione, facciamo progressi. Le istanze dell'antico elettorato del PCI, così ampiamente idealizzato dai romantici, sono compatibili nella forma e nella sostanza con quelle attuali leghiste e pentastellate, solo ce lo siamo scordati perché il vissuto passa e l'attuale vivente prende il sopravvento. Dunque non esiste l'elettorato di sinistra. Però poi aggiunge: non in quelle dimensioni nelle quali vi si allude. Ah!, allora pure esiste un club dei migliori!

"Le persone che hanno pensieri progressisti, riformisti, non razzisti, democratici, non egoisti e che privilegiano un senso civico di appartenenza a una comunità in quanto tale e come mezzo di miglioramento della vita di tutti, sono e sono sempre state una quota esigua degli elettori dei partiti “di sinistra”.[...] "Non esiste paese al mondo in cui le maggioranze dei cittadini sentano dentro di sé i principi della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo o i valori delle costituzioni democratiche."

Guarire dall'idealismo è possibile ma serve tempo. Io solo mi domando: esistono davvero queste persone, questi modelli platonici di persone che "hanno pensieri progressisti, riformisti, non razzisti, democratici, non egoisti e che privilegiano un senso civico di appartenenza a una comunità in quanto tale e come mezzo di miglioramento della vita di tutti", o non è forse questa una forma che ci si dà per apparire buoni e giusti a sé stessi e agli altri, un'etichetta priva di vera sostanza? Perché è da questo esame di coscienza che si può guarire dalla sindrome del club dei migliori, non esiste altra via.

(En passant: voi avete "pensieri riformisti" quando vi svegliate alle sei e un quarto il lunedì mattina?)

3 commenti:

  1. no, è che la sinistra o sì identifica con le ragioni del pubblico e dello stato o non è. Naturalmente questa è una condizione necessaria ma non sufficiente. Occorre anche avere uno stato in grado di spendere e mantenere le sue promesse. I buoni sentimenti non sono cattivi in sé, il problema nasce quando non hanno possibilità di attuazione pratica.

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    1. Certo sì, ma qui il punto è: è necessario essere di sinistra per essere giusti?

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    2. per quanto mi riguarda sicuramente no. Anzi, in questo ambito tendo ad essere piuttosto hegeliano: nessuna posizione politica, in quanto di parte, può essere considerata giusta. Grazie per l'ospitalità.

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