lunedì 11 novembre 2019

Introduzione/2

Pare che gli antichi greci morissero seriamente, il loro terrore di fronte alla morte era tale che non potevano affidarsi ai semplici rimedi di fede, i quali sempre implicano un dubbio irriducibile (l'oggetto di fede va creduto proprio in quanto non si mostra, come nota argutamente Severino), la salvezza doveva dunque giungere secondo verità, una verità salda, perché se non è salda la verità non costituisce vero rimedio. Per l'occidente, il cui pensiero si radica nella filosofia greca, il divenire è l'evidenza originaria, il continuo uscire delle cose dal nulla e il loro imprevedibile rientrarvi sgomenta, il caso è foriero di infiniti dispiaceri, del resto si è più preparati di fronte alle cose che si possono prevedere, sicché nasce la necessità di un pensiero che riconduca il divenire a un ordine, a una legge, da cui il logos, questo concetto dai molti significati che indica una regola, un principio, una ragion d'essere. Sotto l'apparente e capriccioso fluire delle cose divenienti deve pur esistere uno schema, un piano razionale al quale anche l'imprevedibile debba adeguarsi, e la filosofia è la disciplina che intende svelare questo piano, con quali risultati, poi, si vedrà.

Nessun commento:

Posta un commento