Tutta la filosofia del ‘900 ha ribadito che non esistevano immutabili e che tutto era nelle possibilità dell’uomo che si poteva creare a piacimento il suo destino, che gli immutabili erano una gabbia arbitrariamente costruita attorno agli uomini per tenerli al giogo di questa o quella autorità politica o religiosa, senonché, dai e dai, la cosa ci è sfuggita un po’ di mano e ci ritroviamo oggi a sentirci ingabbiati proprio da quell’estrema precarietà in cui ci siamo ficcati a forza di negare gli immutabili (gli immutabili, dal canto loro, assistono impassibili a tutto il nostro ciarlare). Colpa dell'uomo, che è un entusiasta un po' fesso e credulone e ciclicamente si fa prendere dallo Zeitgeist del momento per sentirsi rincuorato dai riferimenti culturali del suo tempo.
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