L'aumento della tassa sul carburante è un pretesto, in realtà i gilet gialli sono l'ennesima puntata di una serie che ha ormai svelato il suo copione: la protesta del mondo di sotto contro le elité del mondo di sopra, le quali non sono più capaci di rappresentarsi il mondo "vero" per eccesso di teorizzazione, per eccesso di "accademia". Saranno stati i social, non si sa, ma oggi c'è un bisogno di disintermediazione fra le parti, di comunanza del sentire, alle quali le elité non possono rispondere per loro stessa natura. A cosa ci porterà tutto questo? A un ulteriore avanzare della storia in senso populista, se nel bene o nel male si saprà dopo, alla fine del processo, hegelianamente parlando (senonché a mio avviso il processo non si ferma mai e allora diventa pure difficile scorgerne una fine, un intero).
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